L'iniziativa di una centrale termoelettrica che utilizza
come combustibile biomasse coltivate, s’inserisce nel
quadro di una normativa europea ed italiana, che tende
sempre più a privilegiare la produzione d’energia da
fonti rinnovabili.
Il progetto comporta notevoli benefici d’ordine
energetico, ambientale ed occupazionale oltre a
rappresentare un’opportunità per il comparto agricolo
Italiano, dopo l’entrata in vigore della nuova Politica
Agricola Comunitaria. (PAC), entrata in vigore il 1
Gennaio 2005, che introduce il concetto d’aiuto unico
disaccoppiato, l’incentivo sarà legato solo agli ettari
di terreno coltivato negli anni precedenti, lasciando
agli agricoltori la gestione del terreno fino al 2013,
data in cui termineranno gli aiuti al settore agricolo. |
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Questo
porta un radicale rinnovamento nel comportamento degli
agricoltori i quali dovranno confrontarsi con i paesi
entrati di recente nell’Unione Europea e con le regole
di commercio internazionale (WTO), con la necessità di
nuove strategie e scelte aziendali, rivolte alla qualità
del prodotto, all’innovazione e al mercato
internazionale.
La PAC obbliga l’agricoltore o a coltivare il terreno
agricolo o a mantenerlo fertile con un ben preciso
regolamento, nel rispetto dell’ambiente e del
territorio, con conseguenti costi, pena severe multe che
potrebbero vanificare il beneficio dell’aiuto unico.
Va inoltre osservato che, relativamente alle colture
energetiche, la PAC prevede un incentivo specifico di 45
Euro/ha all’anno fino al 2013.
L’energia elettrica prodotta potrà godere dei benefici
previsti dall’art.11 del Decreto Legislativo 79/99
(certificati verdi ).
L’impianto potrà utilizzare solo biomasse allo scopo di
minimizzare i costi d’investimento e di conseguenza
minimizzare i costi d’ammortamento e poter così
privilegiare la remunerazione delle stesse.
Da notare che:
- Le biomasse sono qualificate come fonte rinnovabile
d’energia, poiché nella fase di fotosintesi la CO2
presente in atmosfera è fissata dall’energia solare e
trasformata in legno con l’emissione d’ossigeno;
- Il bilancio d’emissioni d’anidride carbonica risulta
pari a zero, in quanto durante la combustione si rimette
in atmosfera l’anidride carbonica precedentemente
fissata, senza quindi incidere in alcun modo
sull'effetto serra.
L’ impianto di generazione di E. E. può essere suddiviso
in quattro sezioni e precisamente :
4.1 Impianto per il ricevimento, stoccaggio e
movimentazione del combustibile solido
4.2 Impianto di combustione delle biomasse per la
produzione di vapore ad alta pressione e temperatura.
4.3 Impianto per la produzione d’energia elettrica,
turboalternatore a condensazione e spillamento, che
utilizza come fluido motore il vapore prodotto con
eventuale utilizzo di parte del vapore a bassa
pressione, spillato dal turboalternatore, per uso
riscaldamento.
4.4 Impianto di trattamento fumi formato solo da:
• un sistema di filtrazione a maniche per l’abbattimento
delle polveri, non essendo necessari nessun ulteriore
trattamento dei fumi.
• un sistema d’analizzatori in continuo delle emissioni
in accordo con quanto prescritto dal D.Lgs 152/2006 e successive modifiche e integrazioni.
L’impianto dovrà essere in grado di contenere le
emissioni entro i limiti fissati dal D.Lgs 152/2006 e successive modifiche e integrazioni.
Le ceneri di combustione risultanti dal processo di
combustione delle biomasse sono ambientalmente non
nocive e pertanto possono essere utilizzate come
"ammendante-fertilizzante" dopo la relativa
caratterizzazione e le opportune autorizzazioni.
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